Con il nuovo anno, sono arrivate anche importanti modifiche alla normativa sulle pensioni, sia di aggiornamento, come le nuove misure in legge di stabilità 2014, che di scatto da precedenti leggi, come, naturalmente, la legge Fornero del 2011.
Così, se con la legge di stabilità 2014 abbiamo avuto la conferma del blocco all’indicizzazione per gli assegni fino a sei volte il minimo, oltre al contributo di solidarietà per le pensioni più facoltose, ora per effetto del cambio di anno solare si aggiornano anche alcunirequisiti chiave per accedere alla fascia previdenziale.
In sostanza, ritirarsi dal lavoro sarà ancora più difficile, in particolare per le donne. Ma andiamo con ordine e vediamo come cambiano i requisiti per andare in pensione a partire dal primo gennaio 2014.
Ne risentono innanzitutto le lavoratrici del settore privato che, per effetto del processo di riavvicinamento tra i generi sempre introdotto con la riforma Fornero in prospettiva 2018, d’ora in avanti dovranno aver raggiunto i 63 anni e 9 mesi, un anno e mezzo in più rispetto a quanto vigente fino alla scorsa settimana. Tra due anni, poi, nel 2016, ci sarà un nuovo aumento dell’età pensionabile, che passerà a 65 anni e 3 mesi, cui andrà oltretutto sommato l’incremento dovuto alla speranza di vita. Nel 2014, comunque, ci sarà possibilità di andare in pensione coi requisiti precedenti per le lavoratrici nate prima del 30 settembre 1951.
Arriviamo, quindi, alle donne che lavorano in forma autonoma: da quest’anno, serviranno almeno 64 anni e 9 mesi, dunque uno in più rispetto al 2013, mentre dal 2016, saranno necessari non meno di 65 anni e 9 mesi, cui andrà ovviamente aggiunto il coefficiente di speranza di vita.
Passando invece agli uomini vediamo come quest’anno resteranno validi i requisiti per la pensione vigenti nel 2013, e dunque di 66 anni e 3 mesi, che verranno, comunque, aggiornati alla speranza di vita valida al 2016, come per le altre fasce di lavoratori.
Infine, arrivando alle pensioni per cumulo di anni di contributi, e non di anzianità, dal 2014 serviranno non meno di 42 anni e 6 mesi versati all’Inps, dunque un mese di lavoro in più rispetto all’anno appena concluso. Lo stesso accade per e donne,c he potranno andare in pensione non appena avranno raggiunto 41 anni e 6 mesi di versamenti. Tutti questi requisiti per la pensione contributiva, andranno aggiornati al regime di speranza di vita nel 2016.