La crisi non è finita. Pininfarina licenzia, Maserati in cassa.Ha spiegato Giuseppe Torchiano dei metalmeccanici della A.S.La COBAS Torino

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Dopo l’annuncio di un nuovo turno di cassa integrazione alla Maserati di Grugliasco, serpeggia ovvia inquietudine fra i dipendenti. Il gruppo Fca ha comunicato il ritorno alla cassa integrazione ordinaria dal 2 all’8 novembre per i 1.954 dipendenti. La multinazionale … Continua a leggere

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Parigi è stata scossa da una serie di attacchi terroristici .Esprimiamo le nostre condoglianze e la nostra solidarietà alle famiglie e agli amici delle vittime di questi brutali attentati antipopolari.

Parigi è stata scossa da una serie di attacchi terroristici che hanno causato almeno 128 morti e 300 feriti. Esprimiamo le nostre condoglianze e la nostra solidarietà alle famiglie e agli amici delle vittime di questi brutali attentati antipopolari.Parigi è stata scossa da una serie di attacchi terroristici
Perchè questi attacchi? La Francia fa parte dell’alleanza militare diretta dagli USA, che da tempo sta portando avanti una politica di guerra in Siria, Iraq, Libia. Anche in Africa Orientale interviene militarmente per proteggere le sue sfere di influenza, proteggere dittatori corrotti e continuare la rapina delle risorse naturali.
I barbari attentati di Parigi sono una rappresaglia bellica attuata dall’ultrareazionario IS contro la popolazione francese per la politica imperialista e guerrafondaia condotta dal governo di Hollande in Siria e altrove. Una politica seguita da altri governi di grandi potenze come USA, Russia, GB e anche dall’Italia (con la partecipazione alle missioni all’estero, la vendita delle armi, etc.).
Una politica le cui conseguenze sono sempre pagate dalla classe operaia e dai popoli con crescenti sacrifici e lutti; una politica che può evolvere, a causa della crescente aggressività imperialista, in una guerra generalizzata.  
E’ questa politica di guerra che alimenta il fanatismo jihadista, uno strumento utile alla borghesia internazionale, un’arma puntata contro le forze comuniste, rivoluzionarie, laiche, progressiste e democratiche del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Asia.
Rifiutiamo la politica di guerra imperialista e gli ipocriti appelli dei capi di governo delle potenze imperialiste che si ergono a paladini delle libertà attaccate e chiamano alla “unità nazionale” attorno agli interessi delle classi sfruttatrici.
Sono gli stessi che con le loro politiche neoliberiste e di austerità sopprimono i diritti e le libertà democratiche ottenute dalla classe operaia con decenni di lotte e sacrifici.
Sono gli stessi che fomentano il razzismo, la xenofobia e il fascismo, per far scannare i popoli fra di loro e rafforzare il dominio dell’oligarchia finanziaria.
Sono gli stessi briganti che hanno sostenuto, finanziato e armato l’IS per i loro sporchi disegni.
Di un’altra unità c’è bisogno: quella proletaria e popolare contro la politica di guerra e di austerità, l’offensiva capitalista e reazionaria, per il progresso e il socialismo.
Non lasciamoci intimidire e non fermiamo le nostre lotte e rivendicazioni.
Diciamo NO alla politica di guerra e alla reazione imperialista e al terrorismo antipopolare!
Diciamo NO allo stato d’emergenza, alla militarizzazione vita sociale, alla chiusura delle frontiere!
Rigettiamo l’islamofobia e il razzismo fomentato dalle forze borghesi e reazionarie contro i migranti!
Fuori l’Italia dalla NATO, basta con le spese militari, ritiro immediato delle truppe all’estero!
Costruiamo un ampio Fronte popolare contro l’offensiva capitalista, la reazione politica e le minacce di guerra!
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Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego con i bruscolini di trecento milioni di euro è un’altra fregatura quasi peggio della buona scuola!

Come molti sanno, nel 2010 è intervenuto il blocco dei contratti del pubblico impiego che ha congelato gli stipendi dei dipendenti statali. Poiché il rinnovo dei contratti si dovrebbe fare ogni triennio, il contratto del comparto scuola è congelato dal 2009.insscuola

Per capire “quanto” ogni singolo dipendente ha perso in termini di potere di acquisto è sufficiente tener conto degli indici ISTAT sulle variazioni dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (cd. Indice F.O.I).

La Camera di Commercio di Firenze, sul suo sito, mette a disposizione un semplice programmino che, in automatico, calcola la variazione riferita a un determinato periodo a scelta dell’utente: da gennaio 2010 a settembre 2015, la variazione dei prezzi al consumo così calcolata è stata dell’8 percento. E lo scorso luglio 2015, la Corte costituzionale ha giudicato illegittimo la proroga del blocco.

Nessuno spera di rivedere gli arretrati, ma se almeno l’obiettivo fosse quello di far recuperare la differenza di potere di acquisto perso negli anni, sarebbe necessario mettere quell’otto percento in più in busta paga. Che significa almeno ottanta euro netti in più nella busta paga mensile, per ogni mille euro di stipendio. E, per avere gli ottanta euro netti in più, considerata l’imposizione fiscale, per ogni dipendente bisognerebbe stanziare almeno 100 euro lorde in più al mese, ogni mille di stipendio.

Adesso, invece, con la ‘buona’ legge di stabilità 2016 con la quale pure si taglia la tassa della prima casa anche se trattasi di castello o mega villa, sembrerebbe che – il condizionale è d’obbligo perché il testo della legge di stabilità non è ancora disponibile – per il rinnovo dei contratti dei dipendenti statali stiano per arrivare appena 300 milioni di euro. Forse anche meno.

Nel 2013 il numero totale dei dipendenti pubblici era di 3 milioni, 232 mila, 954 unità ma, considerando i pensionamenti e il blocco del turn over, per il nostro calcolo possiamo ritenere attendibile la cifra tonda, che pure ci agevola nei calcoli, di 3 milioni di dipendenti pubblici.

Quindi, dividendo i circa 300 milioni di euro stanziati con la legge di stabilità, per i circa tre milioni di pubblici dipendenti, si ottiene, per il 2016, la ridicola cifra di 100 euro in più per ogni dipendente . Dividendo questo importo per tredici mensilità si arriva alla ridicola cifra di 7 euro e 69 centesimi in più ogni mese. Euro più euro meno. Ovviamente lordi.

E senza rinnovare i contratti, macché: come anticipo in attesa che si attui la legge Brunetta del 2009 (sic!) e la relativa riduzione dei comparti del pubblico impiego. Insomma, il rinnovo dei contratti resta un miraggio.

Senz’altro si dirà che almeno agli insegnanti, per il loro aggiornamento, con la legge così detta buona scuola vengono dati 500 euro l’anno spendibili per l’acquisto di libri, computer, ma anche per andare a teatro. … Certo, ma si dovrebbe anche spiegare che i libri non si mangiano né ti aiutano a pagare le bollette e che, per andare a teatro, un vestito decente un insegnante se lo deve pure poter comprare, mentre spesso, con l’erosione del potere di acquisto che ha subito non arriva a fine mese.

Più che di lotta alla povertà, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego con i bruscolini di trecento milioni di euro, agli insegnanti che la matematica di base un po’ la conoscono, sembra una fregatura; un’altra fregatura quasi peggio della buona scuola!

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Ex dipendente CMA di Cassino licenziato muore d’infarto. Una vita non vale niente?

Le cronache quotidiane sono ricche di eventi negativi, dalle tragedie dei migranti che muoiono a centinaia nelle acque dei mari italiani, a quanti vengono stroncati sulle strade, vittime di automobilisti in stato di ubriachezza, alle famiglie distrutte per i raptus di questo o quell’altro coniuge. È come se un’ombra cupa sia scesa su una umanità che non riesce a trovare un percorso “umano”, è come se l’esistenza concessa ad ogni essere avesse perduto i suoi significati fondamentali. Ma oggi una “vita” non vale proprio niente? LICENZIAMENTI

Nel fragore delle continue tragedie di molti, si finisce con il perdere anche il concetto del “singolo”, dei drammi di “un” individuo, là dove si è costretti ad assistere ed a “conoscere” avvenimenti che travolgono moltitudini. E non parliamo delle guerre alle quali nessuno pone un “Alt!”; non parliamo della “fame” che miete gli innocenti; non parliamo degli sprechi, dei facili arricchimenti, non parliamo di tante e tante altre cose che non vengono alla luce.

In questo quadro disarmante e disumano la morte per crepacuore di una persona che ha perduto il lavoro non fa notizia, passa sotto silenzio, un “silenzio tombale” che neppure l’udito più sensibile può raccogliere.

Anche a noi viene difficile raccontare della tragedia di “una” sola persona, quando siamo costretti dalla nostra coscienza ad ascoltare il silenzio assordante di chi ha lasciato la propria vita nel tentativo di realizzare una speranza. Eppure è “dovere” parlare, quando è possibile, anche delle tragedie che può vivere un singolo disperato.

E noi facciamo nome e cognome e raccontiamo la storia di un “uno” che, volente o nolente, faceva parte di questa Umanità alla quale tutti apparteniamo.

Si chiamava Paolo Pontone e aveva compiuto da poco i 56 anni allorché, pochi giorni addietro, è stato colpito da un infarto ed è deceduto.

Paolo  era un dipendente della CMA SRL di Cassino, azienda metalmeccanica che di recente è fallita è ha licenziato tutti i dipendenti.

La sua vita è stata stroncata da un infarto. “Anche se è difficile stabilire un nesso tra la comunicazione del licenziamento e la morte di Paolo   – non riusciamo  ad immaginare quanto dolore possa avergli provocato la notizia che ormai non c’era più lavoro.

Una storia come tante altre che rimangono ignorate. Una storia che è meglio dimenticare. Oppure no?

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Il governo Renzi ha varato oggi un decreto legge che restringe ulteriormente il diritto di sciopero.Organizziamo lo sciopero generale per cacciare il governo Renzi!

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Con l’aiuto dei principali media e avvalendosi dell’atteggiamento complice dei vertici sindacali collaborazionista, il governo ha preparato da mesi questo provvedimento che colpisce l’intero movimento operaio e sindacale. Lo ha fatto dopo aver cancellato l’art. 18 e introdotto misure di … Continua a leggere

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Esodati, pensionati e statali I dimenticati dagli spot di Renzi

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Abolizione dell’Imu e della tasi per tutti. È con questo slogan a forte impatto mediatico che il premier Matteo Renzi ha aperto la stagione dei lavori per la legge di Stabilità. Già prima della pausa estiva aveva annunciato l’abolizione dell’imposta … Continua a leggere

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Cassino, cala il sipario sulla Cma: 140 dipendenti sul lastrico con decine di stipendi arretrati

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CASSINO – Cala definitivamente il sipario sulla Cma, una delle aziende specializzate in impiantistica ed automazione industriale più importanti del sud Lazio. Lo storico stabilimento aperto nel lontano 1968 in località Sant’Angelo, ha chiuso definitivamente i battenti in seguito alla … Continua a leggere

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Jobs act, il datore di lavoro potrà controllare a distanza il lavoratore con pc e telefoni.

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La crisi del sistema produttivo, la conseguente necessità di razionalizzazione delle risorse ai fini di una maggiore produttività, come pure la globalizzazione dei mercati con la ricerca di sempre maggiore competitività aziendale, hanno fatto sorgere nei datori di lavoro una … Continua a leggere

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Bari, contro il Governo Renzi e ” Sblocca Italia”: 12 e 18 settembre in piazza

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L’A.S.La COBAS aderisce alla manifestazione “No Triv” prevista per il il 18 settembre  alla Fiera del Levante, in occasione della riunione dei governatori del Sud  sulle trivellazioni petrolifere. Per  spingere dal basso  le Regioni a chiedere    un  referendum abrogativo che possa  fermare … Continua a leggere

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Livorno, sciopero e protesta di A.S.La COBAS con i lavoratori del porto contro le morti sul lavoro.

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La procura di Livorno ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e lesioni colpose, al momento senza indagati, sull’incidente che ha coinvolto la scorsa settimana la nave oceanografica ‘Urania’, sbandata su un fianco durante una manovra all’interno di bacino galleggiante nel … Continua a leggere

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