FISCO: Nuove norme su accertamento esecutivo “ATTACCO AI CONTRIBUENTI”

Accertamento esecutivo: da cartella esattoriale a ipoteca

Giro di vite del Fisco sulle riscossioni: al via l’accertamento esecutivo che conferisce ad Equitalia il potere di procedere con il pignoramento dei beni per recuperare il debito a chi non paga entro 60 giorni.

CON LE NUOVE NORME introdotte dalla manovra finanziaria (D.L. n. 98/2011), dal 1° ottobre 2011 gli avvisi di accertamento,con riferimento ai periodi d’imposta dal 2007 in poi, diventeranno esecutivi dopo 60 giorni dalla notifica. Equitalia, avrà quindi il potere di ipotecare gli immobili per chi non pagherà entro 60 giorni, senza che ci sia più necessità di iscrizione a ruolo e senza preventiva notifica della cartella esattoriale di pagamento.

AL CONTRIBUENTE restano due possibilità,o pagare o contestare, pagando comunque un terzo della somma. Nel primo caso viene iscritto a ruolo il 100% dell’importo richiesto, nel secondo il 33%. Se si procede con la
Equitalia, avrà il potere di ipotecare gli immobili per chi non pagherà entro 60 giorni.
Non sarà possibile pignorare i beni per sei mesi anche se sarà comunque possibile iscrivere un’ipoteca sulla casa o sulle auto.

Tale norma si riferisce alle obbligazioni dovute a titolo di imposte sul reddito, addizionali, imposte sostitutive, ritenute (a titolo di acconto o d’imposta), imposte liquidate con tassazione separata, l’IVA e l’IRAP a imposte sul reddito.

AD EQUITALIA viene quindi dato in toto il potere ad iscrivere ipoteche sulle aziende considerate in torto, a pignorarne il conto corrente, ad avviare i pignoramenti presso terzi.

NATURALMENTE per le imprese e per i Lavoratori le conseguenze saranno notevoli, partendo dal rischio di chiusura di eventuali fidi, fino ad arrivare all’essere impossibilitate a pagare sia fornitori, che dipendenti. Se esiste un impedimento fondato per cui non si possa recuperare il credito, il Fisco potrà procedere con prelievo diretto della pensione e con la messa all’asta dei beni immobili. Se si riesce a dimostrare di avere problemi di liquidità, si può richiedere al giudice tributario una sospensione per 150 – 180 giorni.

In questo modo, grazie all’applicazione di tale norma, il Fisco gioverà di entrate, anche perché bisognerà tener conto della moltiplicazione del debito grazie agli interessi di mora.

Ed in questo momento di crisi tutto ciò non farà altro che aggravare una situazione già di per sé non facile per i lavoratori e le Lavoratrici italiane.