Anche quest’anno è partita il 7 maggio la tornata 2013 dei test invalsi, un pacchetto di quesiti preparati dall’Istituto di valutazione per sondare il livello di apprendimento degli studenti. I primi a cominciare sono stati gli alunni della primaria – circa 560 e 558 mila studenti delle classi II e V – cimentandosi con l’italiano (20 domande, 45 minuti a disposizione).
Le stesse classi hanno fatto il bis venerdì 10 maggio con Matematica. Si prosegue il 14 maggio con le classi prime delle Medie (589.843 studenti coinvolti) e il 16 con le seconde classi delle Superiori (553.044).
Secondo Roberto Ricci, responsabile dell’area prove Invalsi, «si è deciso di dare più spazio a domande aperte che consentono in matematica risposte più ricche, che favoriscano una maggiore argomentazione, per capire il ragionamento compiuto dallo studente per dare la risposta, e in italiano richiedono una comprensione complessiva dei testi puntando a considerare anche la grammatica come strumento di valutazione. Tutto ciò per individuare il lettore più competente più che quello erudito».
Argomentazioni che non ci hanno affatto convinto per questo A.S.La COBAS SCUOLA , la scorsa settimana, ha protestato davanti al ministero dell’Istruzione.
In migliaia di classi delle elementari le prove Invalsi sono saltate, grazie allo sciopero di tanti docenti e Ata ma anche alla sacrosanta decisione di molti genitori di tenere i figli a casa, evitando loro l’umiliante e distruttiva pratica quizzarola.