Perché votare NO al Referendum Costituzionale? La combinazione tra Italicum e riforma costituzionale produce come esito finale l’accentramento del potere nelle mani del Governo, la predominanza di un solo partito e di un solo leader. Italiani, a voi la scelta!

Manca, ormai, davvero pochissimo al momento in cui gli Italiani saranno chiamati alle urne per manifestare la propria posizione in merito alla #riforma costituzionale. Lo scontro tra Si e No è trasversale e coinvolge tutti gli schieramenti politici; naturalmente, il leader del Comitato per il Si è il Presidente del Consiglio Matteo #Renzi, appoggiato anche dall’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.perche-votare-no-al-referendum-costituzionale

Dall’altro lato della barricata sono schierati invece i sostenitori del No, presieduti da costituzionalisti ed esponenti delle opposizioni.

Quali cambiamenti implica la riforma?

La riforma costituzionale Renzi-Boschi introduce alcuni cambiamenti:

 

  • Abolizione del Cnel
  • Abolizione del bicameralismo paritario
  • Riduzione del numero dei parlamentari
  • Modifica del quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica
  • Triplicazione del numero necessario di firme per proporre leggi di iniziativa popolare

Secondo i sostenitori di questa riforma, i vantaggi arrecati allo Stato Italiano sarebbero molteplici. Grazie all’abolizione del bicameralismo paritariocesserebbe il tira e molla tra Camera e Senato, snellendo i tempi; la fiducia al Governo sarebbe espressa solo dalla Camera e non più da Camera e Senato; l’abolizione del Cnel e la riduzione dei Parlamentari ridurrebbe i costi.

Perché votare NO

  • Innanzitutto questa riforma presenta difetti di legittimità dal momento che è stata prodotta da un Parlamento con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale;
  • Questa riforma determina l’immunità Parlamentare per i nuovi membri del Senato, non più eletti durante le elezioni politiche;
  • Il bicameralismo paritario non sarebbe superato, bensì solo più confusogenerando conflitti di competenza tra Stato, Regione e Camera e Senato;
  • La riduzione del numero dei parlamentari produrrebbe una riduzione dei costi pari al 20%, cifra irrisoria per le tasche degli Italiani e, soprattutto, perché questa riduzione dovrebbe riguardare solo il Senato? Se lo scopo è ridurre i costi, perché non si dimezza anche il numero dei deputati della camera?
  • La sovranità appartiene al popolo”, recita così il secondo comma dell’art, 1 della nostra Costituzione e allora perché per proporre una legge di iniziativa popolare il numero necessario di firme è triplicato da 50.000 a 150.000?

La combinazione tra Italicum e riforma costituzionale produce come esito finale l’accentramento del potere nelle mani del Governo, la predominanza di un solo partito e di un solo leader. Italiani, a voi la scelta!

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