Inviare armi all’Ucraina per resistere all’invasione russa non è la soluzione. Altre armi non fermeranno la guerra!

E’ come usare benzina per spegnere un incendio. Perché le armi arriverebbero tardi e con un alto rischio di finire in mani sbagliate come è già successo tante altre volte. I Lavoratori e le Lavoratrici criticano la decisione del governo italiano. Inefficace e dannosa, prima che immorale.

Ci fa tornare indietro di 40 anni rispetto alle conquiste fatte col Trattato sul commercio delle armi (Att), ratificato dall’Italia nel 2013 e all’Europa». A chi chiede più investimenti per contrastare la Russia, Rete pace e disarmo ricorda che «la Nato già oggi spende 1.100 miliardi di dollari contro i 62 della Russia, 18 volte tanto. E solo l’Europa, senza la Gran Bretagna, 233 miliardi. È la prova che la deterrenza non ha senso. In 20 anni la spesa militare è quasi raddoppiata, 2mila miliardi nel 2020. Le quotazioni del comparto bellico sono passate dal 10 al 17% in pochi giorni».

Altre armi non fermeranno la guerra!

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