REGGIO EMILIA: 27mila senza salario

 

Un lavoratore reggiano ogni dieci è disoccupato. In totale, a fine 2012, sono state contate 27mila persone a salario zero, ben il 10% della forza lavoro presente in provincia (251mila addetti totali). È il record degli ultimi anni, più che raddoppiato rispetto al 2007, quando il tasso era sotto il 2% e i disoccupati galleggiavano a quota 12.500. A questi si aggiungono altri 30mila addetti coperti al momento da diverse forme di cassa integrazione: totale 57mila persone in bilico: il 23% degli occupati.27mila senza salario

Disoccupazione. Negli ultimi 5 anni la componente maschile dei senza-lavoro è triplicata, quella femminile è quasi il doppio. La fila ai centri per l’impiego per iscriversi alle liste di mobilità e avere diritto in alcuni casi all’assegno di disoccupazione – ultimo scampolo prima restare senza più coperture – è sempre più lunga. Invertire la china bloccando l’ascesa dei licenziamenti rappresenta perciò la sfida capitale per istituzioni e imprese reggiane. Se non si raggiunge questo obiettivo verrà messa a rischio la pace sociale. Lo spaccato dei dati rilasciati dei centri per l’impiego reggiani conta 11.672 uomini disoccupati (il 43%) e 15.285 donne (57%). Altro capitolo delicato riguarda gli stranieri: a perdere il posto nel 2012 sono stati 7.614 addetti giunti da oltre confine, di cui 6.593 provenienti da paesi extra europei. La crisi ha avuto un effetto domino che ha colpito violentemente giovani e lavoratori più anziani. Sono infatti 2mila i ragazzi tra i 19 e i 24 anni che hanno perso il lavoro, l’ 8,6% del totale. Questi hanno in comune un triste destino: i primi non riescono a entrare nel mercato del lavoro, gli over 50 quando escono non rientrano più. Il più alto tasso di disoccupazione è segnato nei distretti di Correggio e Scandiano, che nel 2012 hanno riportato una percentuale del 5,6%, nel capoluogo è del 5,2%, ben sopra la media provinciale del 5,1%.

Cassintegrati. Gli effetti della crisi sono leggermente attenutati rispetto ai disoccupati per i lavoratori in cassa integrazione: 29.946 per la precisione a fine 2012. Di questi 8.498 sono lavoratori in cassa ordinaria, altri 2.768 ricevono il 70% circa dello stipendio attraverso la cassa straordinaria. Ben 14.500 addetti circa beneficiano della cassa in deroga.

Precarietà. Gli avviamenti al lavoro si basano su contratti sempre meno standard e sempre più atipici. Dal 2000 al 2011 la percentuale di comunicazioni di avviamento relativi a contratti a tempo indeterminato passa dal 36% al 19% del totale. Dal 2007 cresce la percentuale di comunicazioni relative a contratti part-time. La prospettiva si fa sempre più nebulosa per i reggiani che, ormai, sono costretti a cambiare lavoro anche più volte l’anno. Dal 2009 cresce infatti la percentuale di persone avviate al lavoro più volte. In particolare nel 2010 oltre 10mila persone hanno cambiato lavoro tra le 2 e le 5 volte; altre 700 persone lo hanno fatto tra le 6 e le 10 volte. I più colpiti dalla crisi tra il 2007 e il 2011 c’è una diversificazione degli effetti della crisi sono gli italiani (11mila), con una crescita dal 20 al 25% di stranieri, che (sono espulsi dal mercato del lavoro più degli italiani, ma registrano una capacità maggiore di rientro. Continua l’assorbimento da parte del settore servizi, che ha aumentato gli occupati (+7%) mentre l’industria ha perso altri 4 punti percentuali.

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