La drastica riduzione delle adesioni ai sindacati italiani è il prodotto di una prolungata, sistematica persecuzione di coloro che osano organizzarsi per tutelare i propri interessi: persecuzione da parte delle imprese, ma anche di una serie di leggi che limitano in vari modi il diritto di coalizione

Sono pochi i sociologi e gli economisti che non riconoscano che questa guerra contro i sindacati è  una delle cause fondamentali del peggioramento dei livelli di reddito e delle condizioni di vita e di lavoro delle classi subordinate italiane.SALASSI E SALARI

 

In particolare, l’introduzioni di molteplici leggi , comE l’ultima riforma Fornero,  ha fatto sì che le imprese abbiano potuto “alleggerirsi” di una cospicua quota di dipendenti assunti a tempo pieno  – mentre le esigenze di organico venivano sempre più risolte attraverso contratti a tempo determinato, generando un esercito di milioni di precari.

 

Occorre una  riscossa sindacale per  fronteggiare l’arroganza padronale, riconquistando il diritto dei lavoratori a contrattare salari e altri diritti.

Ci troviamo di fronte a sindacati , come quelli Confederali, ma anche diversi sindacati autonomi di base   che non hanno – né rivendicano – alcun potere di contrattazione con i padroni, ma servono esclusivamente a raccogliere fondi per finanziare l’erogazione di servizi

Andiamo verso  verso una restaurazione del diritto di contrattazione, bensì come un’alternativa esplicitamente “mercatista” all’idea stessa di organizzazione sindacale

 

Finché no ci sarà un cambio di rotta non ci saranno speranze di una vera ripresa del potere dei lavoratori che, per definizione, non può essere che collettivo.

 

 

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