Il 37% dei giovani è senza lavoro. L’Italia maglia nera in Europa. Il commento di Luigi Perduti (A.S.La COBAS)

Giugno è stato un mese nero per l’occupazione in Italia. I dati diffusi dall’Istat mostrano una battuta d’arresto della crescita dell’occupazione e un ritorno all’aumento della disoccupazione, in particolare giovanile. L’economia italiana – che cresce, ma poco – genera pochi posti di lavoro. E come si è capito ormai da molti mesi il cambiamento delle regole del mercato del lavoro attraverso il Jobs Act non sembra aver dato i frutti attesi. Anche a maggio infatti si conferma un trend che ha caratterizzato anche le ultime rilevazioni: aumentano solo gli occupati ultracinquantenni e i lavoratori dipendenti con contratti a termine. Si registrano invece 23 mila lavoratori stabili e 38 mila indipendenti in meno, sempre nel raffronto tra giugno e maggio. 

 

L’istituto di statistica nel mese diGiugno 2017 ha dunque registrato una diminuzione dello 0,2% del numero degli occupati, con un saldo negativo di 51 mila unità. Il tasso di occupazione si attesta al 57,7%, in diminuzione dello 0,1%. Il tasso di disoccupazione sale all’11,3% (+0,2%); quello giovanile risale al 37% (+1,8 punti) rispetto a maggio Dopo il forte calo registrato ad aprile, la stima delle persone in cerca di occupazione a maggio cresce dell’1,5% (+44 mila). La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a maggio rimane invariata, sintesi di un calo tra gli uomini e un aumento tra le donne. L’inattività risulta in calo tra i 25-34enni, in crescita tra gli ultracinquantenni mentre è stabile nelle restanti classi di età. Il tasso di inattività è invariato, pari al 34,8%.

 

Non mostra particolare preoccupazione il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. «Dopo il forte aumento registrato ad aprile – afferma in una nota – la diminuzione degli occupati registrata a maggio non muta le tendenze di medio-lungo periodo dell’occupazione che continuano ad evidenziare, sia su base trimestrale che su base annuale, la crescita degli occupati e la diminuzione dei disoccupati. In particolare, nel trimestre marzo-maggio gli occupati sono 65mila in più e i disoccupati 90mila in meno», commenta Poletti.

 

Nel periodo marzo-maggio, in effetti, l’Istat registra comunque una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,3%, +65 mila), determinata dall’aumento dei dipendenti, sia permanenti che a termine. Su base tendenziale, a maggio scorso nel confronto con maggio 2016, si conferma l’aumento del numero di occupati (+0,6%, +141 mila). La crescita, che coinvolge uomini e donne, riguarda i lavoratori dipendenti (+313mila, di cui +199mila a termine e +114 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-172 mila). A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+407 mila) a fronte di un calo nelle altre classi di età. Nello stesso periodo diminuiscono i disoccupati (-1,8%, -55 mila) e gli inattivi (-0,9%, -129 mila).

 

Il segnale dei dati di maggio, però, è pesante, denuncia l’A.S,La COBAS. «Il mercato del lavoro è stagnante, essere ottimisti a tutti i costi non serve», dice Luigi Perduti, segretario Nazionale È «il segnale è che la ripresa è ancora debole e tutta da consolidare»

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