Chiedono solo ciò che gli spetta gli operai del Vivaio Palandri, per le loro famiglie, per i diritti e per gli arretrati che, dopo mesi, non hanno ancora riscosso.
Alcuni di loro hanno incontrato oggi Loredana Giusti di A.S.La COBAS Firenze per far conoscere la loro storia che è, purtroppo, l’emblema di molte altre situazioni critiche già conosciute e subite a causa della grave crisi strutturale che ha colpito il territorio toscano come il nostro Paese.
Sono inaccettabili, invece, le soluzione che troppo spesso vengono stabilite. In molti casi, anche in altre aziende vivaistiche, per ovviare alle spese sempre più ingenti e frequenti, si decide di sospendere il pagamento dei salari ai dipendenti, avanzando la richiesta di essere pazienti e garantendo la sicurezza che sia solo una situazione momentanea.
Così è successo anche ad un gruppo di lavoratori dei Vivai Palandri, una delle aziende storiche di Pistoia, presente ormai da generazioni sulla via Pratese, che ha alle proprie dipendenze circa 24 operai . Il passaggio dell’attività, avvenuto meno di un anno fa, da azienda agricola semplice a società srl, con il successivo trasferimento di tutti gli operai, non ha risolto i seri problemi economici che negli ultimi anni avevano danneggiato la ditta. Prima il ridimensionamento dell’azienda, con la diminuzione della superficie di terreno che contava quasi 200 ettari.Poi una riunione alla presenza di tutti i dipendenti in cui veniva affrontata la situazione critica dell’azienda, avvertendo gli operai dei possibili ritardi sul pagamento degli stipendi ma assicurando una soluzione in brevissimo tempo.
Non si può chiedere di far carico dei problemi economici di un’azienda agli operai. Non è accettabile. Non è la prima volta che accade una cosa simile in questo settore, molti altri vivai sono nelle stesse condizioni”, continua Loredana Giusti di A.S.La COBAS Firenze. Intanto la rabbia dei proprietari si scaglia su alcuni dipendenti in sciopero di fronte al cancello del vivaio, a cui viene chiesto di allontanarsi . Una reazione che sembra contraddire i ripetuti silenzi di fronte a mesi e mesi di domande che non hanno ancora risposta.
Loredana Giusti di A.S.La COBAS Firenze