Contratti di Lavoro: è il momento di fare sul serio!

A fine settembre riprendono le trattative per il rinnovo dei contratti di milioni di lavoratori, tra cui metalmeccanici e pubblico impiego. Quello che si profila è ormai chiaro da tempo. Non sono bastate le piattaforme al ribasso presentate dai vertici sindacali. Padroni e governo vogliono cancellare il Contratto nazionale di lavoro e legare le briciole della contrattazione aziendale alla produttività e al “merito” individuale, cioè alla logica del massimo profitto. aderici ad aslacobasGli scioperi e le lotte dei metalmeccanici, che hanno visto un’ampia partecipazione hanno costretto Federmeccanica a rivedere le proposte iniziali ed a presentare una nuova piattaforma, mentre per quanto riguarda il pubblico impiego si parla solo di briciole e per di più per pochissimi lavoratori. In questo momento la lotta per i contratti è strettamente collegata a quella per il NO al referendum costituzionale di dicembre. Difendere le conquiste e le libertà della classe operaia e degli altri lavoratori, impedire la distruzione dei CCNL, scongiurare il pericolo di un rafforzamento abnorme dei poteri del governo dei padroni diventa un imperativo categorico per tutti gli sfruttati. D’altronde le posizioni in campo sono ben chiare: dalla parte del SI ci sono il governo Renzi, i padroni capeggiati da Confindustria e da Marchionne, le grandi banche di affari, il FMI e i mercati finanziari, mentre i vertici sindacali o si schierano palesemente per il Si come la Cisl, o non fanno nulla per mobilitare le masse, come Cgil e Uil. In ogni caso sono tutti sfacciatamente schierati dalla parte dei profitti e contro i lavoratori. Questo ci deve far capire qual è la vera posta in gioco: si tratta di un referendum sul rafforzamento del dominio del capitale in Italia. La vera domanda a cui dovranno rispondere i lavoratori sulle schede elettorali sarà: volete voi che sia aumentato il potere dei padroni e dei loro governi contro la classe lavoratrice? Volete voi meno libertà e diritti per difendere il lavoro contro l’ingordigia del capitale? In questa situazione va sconfitto ogni attesismo. Sono gli operai e gli altri lavoratori, sono i delegati combattivi che devono prendere in mano la situazione. E’ ora di passare alla lotta dura. Organizziamo nelle fabbriche e negli altri posti di lavoro la battaglia per difendere i nostri interessi e diritti, per strappare contratti veri! Scioperiamo in massa e realizziamo il fronte unico di lotta della classe sfruttata, contro padroni, governo e burocrazie sindacali. Costruiamo Comitati per il NO alla controriforma costituzionale e contro l’Italicum, nelle fabbriche e negli altri posti di lavoro, nei quartieri, nelle scuole, e su tutto il territorio.

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