Con la guerra scordiamoci i contratti a tempo indeterminato.

Le conseguenze sul lavoro sono peggiori di quelle causate dalla pandemia.

In moltissime aziende del settore manufatturiero, le macchine dei reparti in cui si lavora sono rimaste spente per una settimana. Molti materiali che servono alla produzione arrivano dall’Ucraina, ma la guerra ha bloccato i rifornimenti. Molti dipendenti sono finiti in cassa integrazione, poi alcuni sono rientrati, ma l’incertezza permette di fare al massimo una programmazione di una-due settimane.

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