Stipendi di aprile 2025 più bassi , gli annunci del Governo sono solo propaganda!


Stipendi di aprile 2025 più bassi del previsto, slitta tutto: chi perde i soldi netti in busta paga (e quanto)

Le buste paga dei dipendenti pubblici di questo mese non tengono ancora conto dello sgravio previsto dal taglio del cuneo fiscale. Cosa succede (da gennaio) e quanto tempo c’è da attendere

è una sorpresa amara per i dipendenti pubblici. Non è però una novità, perche’ succede da gennaio. Gli stipendi di aprile degli statali non tengono ancora conto del taglio del cuneo fiscale, la misura pensata per alleggerire le trattenute e aumentare il netto in busta paga. Il taglio non è ancora stato applicato, dall’inizio del 2025, data in cui il nuovo sistema sarebbe dovuto entrare in vigore. Per questo ritardo, gli stipendi vengono calcolati senza tenerne conto. E probabilmente bisognerà aspettare fino a giugno. Il risultato concreto è una perdita mensile in busta paga che può arrivare fino a 80 euro netti.

Gli stipendi tagliati fino a 80 euro anche ad aprile

Cosa sta succedendo? La ragione “tecnica” è legata a NOI PA ,il sistema del ministero dell’Economia che elabora i cedolini degli stipendi pubblici e che non ha ancora aggiornato i software per tenere conto del taglio del cuneo fiscale, la misura voluta dal governo per sostenere i redditi medio-bassi che ha sostituito dal primo gennaio di quest’anno la decontribuzione. Ad essere interessati sono tutti i dipendenti pubblici, dai professori ai dipendenti dei ministeri. Il mancato conteggio del taglio del cuneo in busta paga può alleggerire gli stipendi fino a un’ottantina di euro netti al mese. Soltanto in modo temporaneo i dipendenti dei ministeri sono riusciti a “tamponare” questa parziale perdita, grazie al recente RINNOVO DEI CONTRATTI.

Un cedolino NoiPa
Un cedolino NoiPa

I ritardi nei pagamenti da parte di NoiPa avrebbero irritato anche il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che si era speso per arrivare alla firma delle intese e che attualmente sta trattando con i sindacati un nuovo protocollo sul pubblico impiego.

A quanto ammonterebbe il taglio del cuneo

Piccola spiegazione doverosa. In parole povere, il taglio del cuneo fiscale è la riduzione dei contributi a carico del lavoratore: questo genera un aumento del netto in busta paga. Il cedolino del mese di aprile avrebbe dovuto comprendere un extra netto tra i 70 e i 100 euro per chi rientra entro i 35mila euro di reddito annuo. Per chi ha un reddito fino a 20mila euro, invece, le percentuali di sgravio dovrebbero essere:

  • 7,1% fino a 8.500 euro di reddito;
  • 5,3% nella fascia tra 8.500 e 15mila euro di reddito;
  • 4,8% da 15mila a 20mila euro di reddito.

Chi invece supera i 20mila euro di reddito, ma resta entro i 32mila annui, avrà diritto a una detrazione aggiuntiva di mille euro.

L’ A.S.La COBAS chiede chiarezza

Non si è fatta attendere la reazione del sindcato.. “Chiediamo immediata chiarezza sulle ragioni che hanno portato ad un incomprensibile ritardo a danno di migliaia di lavoratori che non hanno potuto beneficiare di una misura a sostegno del reddito voluta dal governo. Un caso unico per i dipendenti che non trova altri riscontri nel mondo del lavoro”

Dopo un lungo stop, in cui i lavoratori e le lavoratrici interessati non hanno potuto accedere ai servizi sulla propria area personale, ancora oggi non sono chiari ed evidenti i tempi di applicazione del nuovo meccanismo di taglio del cuneo fiscale previsto dalla legge finanziaria. Anche se tutti gli arretrati, a partire dal mese di gennaio, dovranno essere erogati ai dipendenti interessati, quattro mesi di ritardo sono inaccettabili

l’A.S.La COBAS e ha chiesto un intervento chiarificatore da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze. “È inammissibile che, ancora una volta, i lavoratori si trovino di fronte a cedolini paga incompleti e privi di indicazioni fondamentali”


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