SI PROSPETTA UN AUTUNNO CALDO PER IMPRESE E LAVORATORI

Crisi internazionale, caro energia… quello del lavoro sarò un autunno caldo. I campanelli d’allarme stanno già suonando da diversi mesi e la pausa estiva non fa bene sperare. Nell’agenda del sindacato sono molti i temi che si dovranno affrontare partendo da una grande mobilitazione.

I Lavoratori e le Lavoratrici sono pronti a mobilitarsi partecipando alle mnifestazioni c A.S.La COBAS organizzerà a Ottobre a Roma. E’ la linea emersa con chiarezza dagli incontri sul territorio che, nelle ultime due settimane, hanno coinvolto le Rsu A.S.La COBAS .

All’ordine del giorno le priorità politiche del sindacato : contrasto ai bassi salari, riduzione della precarietà, desertificazione industriale del Sud che impone sempre a più persone di cercare lavoro al Nord e il miglioramento della legge sulle pensioni.

“Da un punto di vista politico, nelle fabbriche ora c’è molto disorientamento”. “I nostri delegati ci riportano stupore e incomprensione per la crisi di Governo, e sono preoccupati che non ci siano governi a dare le risposte di cui necessitano i lavoratori”. In questo caso “si dà per scontato che l’autunno sarà più caldo dell’estate, a tutti i livelli”.

I lavoratori, aggiunge il segretario Nazionale dell’A.S.La COBAS ,Luigi Perduti, “chiedono al proprio sindacato di avere un ruolo politico in questa fase, ma senza fondare un partito, senza dare indicazioni di voto, o peggio facendo campagna elettorale per una colazione o l’altra, ma attivando i lavoratori e ridando protagonismo politico alle persone che per vivere devono lavorare, attraverso la mobilitazione e la partecipazione diretta”. E “proprio mentre i delegati discutevano sulla necessità di una manifestazione, per dare ai lavoratori il diritto a esprimere la propria voce e parlare direttamente al Parlamento è arrivata l’auspicata indizione di una manifestazione per la prima settimana di ottobre”.

Dunque, “chiederemo al futuro Governo, qualunque sia il Governo, di dare le giuste risposte salariali ai lavoratori e ridurre la precarietà”.

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