Alitalia,3mila esuberi e scioperi

Ci risiamo: Alitalia e Arabi  mettono  sul piatto 3.000 esuberi Non sono passati nemmeno cinque  anni da quando i patrioti alitalia2guidati da Roberto Colaninno facevano risorgere con il Piano Fenice la nuova società AlitaliaCai: imprenditori privati, oltre un miliardo di investimento, un partner industriale come AirFrance-Klm (al 25 per cento) e soprattutto nessun debito a tirare il freno (le perdite erano state scorporate e la vecchia Alitalia ha seguito il suo corso fallimentare).

Alitalia-Cai era decisa a non ripetere il fallimento da 2,3 miliardi di euro della storica compagnia aerea tricolore, ma pur essendo oggi ben lontana dal ripetere quello scempio si trova ancora davanti a una strada in salita. Perché?

A.S.La Cobas punta il dito contro l’amministratore delegato i e la proprietà “che non hanno effettuato gli investimenti promessi”. La compagnia mette sul piatto problemi congiunturali come la crisi internazionale, l’insostenibile caro-petrolio, l’aggressività dei vettori low cost e adesso anche dei treni veloci. E gli esperti del settore, pur riconoscendo gli sforzi e i risultati ottenuti in tale contesto, ammettono che qualche scelta strategica obiettivamente è parsa strana e un po’ affrettata.

L’elenco degli “errori” comincia dalla scelta di utilizzare il poco attrezzato hub di Fiumicino per il lungo raggio, che in poco tempo ha fatto perdere tre milioni di passeggeri di transito, ma soprattutto l’aver voluto concentrare gli sforzi sulle rotte nazionali e su quelle a medio raggio senza avere una struttura tanto snella da poter competere con le più aggressive compagnie low cost.

E allora, punto e capo. AlitaliaCai ha bisogno di snellirsi e di riorganizzarsi ancora.

Questo non può essere considerato un piano industriale, soprattutto quando chiediamo da sempre di investire sul lungo raggio, perché sono questi i voli più redditizi. Diversamente, non potrà reggere il confronto con le low cost” peraltro favorite da tariffe più accessibili o addirittura incentivate dagli aeroporti periferici.

Non è possibile che a rimetterci per gli errori altrui siano sempre e solo i lavoratori e le lavoratrici.

A.S.La COBAS annuncia  lo sciopero in ALITALIA e in tutte le aziende correlate entro fine maggio.

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