A.S.La COBAS LECCE: nel Salento, ogni giorno apre a nuove battaglie. Rabbia, disperazione, indignazione, delusione. Il lavoro nella nostra terra manca. Tutto sembra bloccato. Imprese abbattute dalla crisi chiudono i battenti. Centinaia e centinaia i lavoratori che per mesi e a volte anche anni, restano a casa, senza uno stipendio sicuro.

I soldi mancano a molte famiglie salentine costrette a fare minuziosi conti pur di arrivare a fine mese. Bisogna dare da mangiare ai figli, pagare l’affitto, il mutuo. Ma i soldi mancano. Lo stipendio non c’è. Dietro l’angolo il licenziamento, la disoccupazione giovanile, che qui da noi ha raggiunto quote drammatiche. E poi si parla di sostegno, di cassa integrazione che dovrebbe garantire una vita “dignitosa” alle famiglie colpite.LAVLECCE

Quando però anche quanto è dovuto lo devi ottenere con la forza allora la pazienza salta. Questo accade nel Salento.

Alfredo Di Gennaro di A.S.La COBAS LECCE ha incontrato oggi alcuni Lavoratori in cassaintegrazione (Adelchi, Filanto, All Service ecc…) che attendono da mesi la prestazione economica che l’Inps “dovrebbe” erogare

Assistere a queste  scene  lascia l’amaro in bocca.

L’INPS dovrebbe pagare , perché in Italia   il condizionale è sempre d’obbligo. Ormai è norma che quando si ha che fare con il lavoro la certezza non esiste.

Ovviamente non è difficile capire la disperazione e la paura di questi padri di famiglia e di giovani senza alcuna certezza. La cronaca della movimentata giornata finisce con l’incontro con l’assessore alle Politiche del Lavoro della Provincia di Lecce, Ernesto Toma: verrà chiesto un tavolo ufficiale alla presenza dei rappresentanti della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, delle aziende interessate, dei Sindacati e dei lavoratori.

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