1° Maggio 2018: Siamo nel pieno del conflitto di classe che trae origine da un modello di sviluppo fondato sui valori e gli interessi del capitale che richiede crescenti costi per i lavoratori e i ceti polari.

Nel contempo è vivo lo spirito imperialista di sopraffazione e venti di guerra soffiano sempre più potenti: dalla Siria, all’Iraq a varie zone dell’Africa, allo Yemen la pace è sempre solo un auspicio. Un nuovo razzismo trasforma l’immigrato in nemico da battere, agita lo spettro dell’invasione e tollera lo straniero solo se nuovo schiavo o forza lavoro a basso costo e  a chi scappa da fame e guerre si risponde finanziando e delegando il lavoro “sporco” a nuovi torturatori o a nuovi dittatori.Il nemico da battere è un sistema politico che impone condizioni di oppressione, sfruttamento e che toglie diritti e dignità.  

L’odio per tale sistema è un sentimento diffuso tra lavoratrici, lavoratori, pensionati e studenti, ai quali hanno imposto licenziamenti, precarietà e privatizzazioni dei servizi sociali (scuola e sanità in testa), hanno tagliato i salari, ridotto il welfare,  peggiorato le condizioni di lavoro con aumento degli infortuni e dei morti sul lavoro, veri e propri omicidi di classe. Si vuole addirittura mettere in discussione il diritto di sciopero e arrivare all’assurda proposizione del lavoro gratis attraverso gli stage e l’alternanza scuola/lavoro.
Cresce la convinzione che tutto ciò non deve, non dovrà durare: dobbiamo lavorare per costruire rapporti di forza adeguati per imporre un altro modello di sviluppo fondato sui beni comuni, il reddito, il diritto al lavoro, alla salute, allo studio, alla casa. A.S.La COBAS intende promuovere un ciclo di lotte per rivendicare:

Salario – I salari attuali sono da fame! La questione salariale deve tornare ad essere in mano ai lavoratori, loro devono definire il quadro nel quale porre la contrattazione del salario, recuperando il concetto di unicità del salario (diretto, indiretto, differito) per contrastare l’attacco dei padroni sui diversi fronti.

Welfare – Il welfare deve avere caratteristiche di universalità’, deve avere natura e gestione pubblica e non può essere in alcun modo sostituito dal welfare aziendale. Va respinto perciò il welfare aziendale riguardante pensione e sanità finanziato con la sostituzione degli aumenti salariali.

Riduzione d’orario – Orario settimanale a 32 ore a parità di salario, no al lavoro domenicale e festivo e al lavoro notturno per le donne e per gli uomini con carico di lavoro di cura verso familiari e/o congiunti. Pensioni –  Va abolita la riforma Fornero, fissando l’età pensionabile per vecchiaia a 60 anni e quella di anzianità a 35 anni di contributi con calcolo retributivo. Stabilità del lavoro – Abolire precarietà e flessibilità lavorativa, il lavoro a tempo determinato, a chiamata, il lavoro gratis e l’invenzione dell’alternanza scuola lavoro!

Casa – Rilancio dell’edilizia pubblica, destinando quote fisse di bilancio dello Stato e degli enti locali all’aumento dell’offerta di case popolari. Riutilizzare il patrimonio pubblico sfitto, introducendo quote fisse  di edilizia popolare in tutti i piani di riqualificazione urbana.Sicurezza sul lavoro – Lotta contro gli omicidi sul lavoro riducendo i ritmi di lavoro, superando gli interventi con appalti e subappalti  su parti del ciclo di  lavoro.

PRIMO MAGGIO: contro le guerre imperialiste, lo sfruttamento, la precarietà di lavoro e di vita e contro gli omicidi sul lavoro 

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