Pensionati derubati dalla CGIL NEL SILENZIO DEI MEDIA!

Il sindacato dei pensionati (Spi) della Cgil di Piacenza ha messo insieme un software truffaldino per poter rubare ai vecchietti le quote associative da loro mai sottoscritte.SUSANNA

La Cgil nazionale  ha tentato in tutti i modi di spegnere l’insostenibile scandalo che era già noto sul finire del mandato di Epifani ma che solo ora è approdato nelle aule del Tribunale di Piacenza dove il processo, forse per la sua delicatezza e complessità, si sta snodando molto lentamente, accompagnato dall’assordante silenzio di tutti i media nazionali che di solito starnazzano per molto meno.

Il processo contro le false deleghe Cgil si sviluppa lentamente anche perché, a istruttoria già avanzata, si è scoperto, ad esempio, che il software truffaldino della Cgil, che pescava nel mucchio senza guardare in faccia a nessuno (il requisito per essere spennati era solo quello di essere in pensione) aveva sottratto indebitamente anche le quote della madre di un magistrato che ha dovuto disimpegnarsi dal processo per evidente incompatibilità, essendo stata anche sua madre, fin a quel momento, una inconsapevole parte lesa.

La Cgil regionale e nazionale, anziché fare chiarezza su questa vicnda truffaldina, ha cercato a lungo di spegnere lo scandalo arrivando addirittura a punire, non chi aveva scientificamente organizzato il furto delle quote indebite ai pensionati, ma «facendo leva, in modo arrogante, sul proprio potere, ha invece allontanato e disperso il gruppo dirigente Cgil che aveva denunciato e combattuto lo scandalo».

Dal gennaio 2011 l’Inps, proprio a seguito di questo scandalo, ha introdotto misure più stringenti contro il ripetersi di altri episodi fraudolenti ma non è comprensibile che l’Inps, la cui immagine è stata indubbiamente danneggiata, sia assente dal processo e lasci soli i suoi utenti».

Lo stesso dicasi per il Garante della privacy al quale è sicuramente giunta la notizia dei fatti e che avrebbe dovuto su questi, aprire un’istruttoria.

Gli avvocati difensori degli ex dirigenti Spi-Cgil coinvolti in questo scandalo hanno addirittura indicato come referente per trattare il ritiro della querela a suo tempo presentata da 129 pensionati, addirittura l’organizzazione dello Spi-Cgil di Piacenza, che è quella che ha organizzato lo scippo.

 

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