Lavoro, così cambiano i contratti a termine.”Si è fatto l’opposto di quello che dichiarava Renzi”

contratti di lavoro a tempo determinato potranno rimanere senza causale per un periodo massimo di trentasei mesi: la nota arriva dal ministero del Lavoro, che in un comunicato fornisce ulteriori precisazioni sul decreto legge approvato mercoledì scorso dal Consiglio dei Ministri.SCADENZA CONTRATTO A TERMINE

Con l’entrata in vigore del decreto legge il datore di lavoro può sempre instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato senza causale, nel limite di durata di trentasei mesi. Viene così superata la precedente disciplina che limitava tale possibilità solo al primo rapporto di lavoro a tempo determinato. Inoltre, la possibilità di prorogare un contratto di lavoro a termine in corso di svolgimento è sempre ammessa, fino ad un massimo di 8 volte nei trentasei mesi. Rimane, quale unica condizione per le proroghe, il fatto che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato“.

I datori di lavoro si vedono imporre un tetto massimo del 20% di contratti a tempo determinato sull’organico complessivo, a meno che la contrattazione collettiva non raggiunga conclusioni diverse in tal senso. Le imprese con un numero di dipendenti non superiore a cinque potranno comunque stipulare contratti a termine. “Naturalmente, si tratta di misure sulle quali il Parlamento sarà chiamato a pronunciarsi fin dai prossimi giorni e potrà fornire spunti e proposte per un loro eventuale miglioramento“, rassicurano dal ministero.

Con il decreto che è stato annunciato, il contratto a termine acausale, si è fatto esattamente l’opposto di quello che lo stesso presidente del Consiglio dichiarava. Si è creata un’altra forma di precarietà. Una forma per cui puoi una persona può essere assunta e licenziata per tre anni senza alcuna ragione e senza alcuna causa. Siamo preoccupati e contrari. Siamo all’opposto di quell’idea di riduzione della precaria e dell’incertezza dei lavoratori che sarebbe necessaria.”

Se questo contratto sostituisse tutte le forme di contratti precarsancirebbe il fatto che non ci sarebbe nessuna regola e non Ci pare una buona soluzione. Siamo disposti a discutere invece di un contratto unico, ma prima bisogna abolire il decreto che hanno deciso di fare“.

La bozza del Decreto Lavoro va cambiata a fondo. Il Jobs Act ha promesso un contratto a tutele crescenti. Ha portato invece un contratto a precarietà permanente. Va rivista la acausalità. Va ridotto il numero delle reiterazioni consecutive. Otto contratti in 3 anni vuol dire contratti di 4 mesi. Si prospetta drastico peggioramento.”

Il “liberismo fallimentare” della via intrapresa finora dal governo: “Va anche prevista una quota di stabilizzazioni minime per il riutilizzo dei contratti di apprendistato il decreto così non va. Il lavoro si crea con il sostegno a consumi e investimenti

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