Disoccupazione, licenziamenti, cassa integrazione. La vita del lavoratore al tempo della crisi è scandita da queste parole. E mentre la luce in fondo al tunnel sembra ancora lontana, a stare vicino ai lavoratori sono restati i sindacati di base

Il sindacato di base, compreso A.S.La COBAS,  è l’unico che continua a crescere in Italia  in termini di iscritti, soprattutto  tra i lavoratori attivi e non solo tra i pensionati come accade per CGIL-CISL e UIL.  Solo che questo dato non fa notizia, perché evidentemente è un fatto che dà fastidio a molti. Per quanto ci riguarda, A.S.La COBAS  sta rafforzando il suo radicamento sui posti di lavoro, riaffermando la centralità del territorio .protesta in piazza

Sposteremo il nostro baricentro nelle aziende, mettendo insieme le nostre competenze, le nostre tecnologie ed il nostro lavoro. Non ci piace un modello di società autorefenziale, verticale, dove i cittadini sono solo dei sudditi che si esprimono solo con il voto, ma riteniamo fondamentale rilanciare il ruolo dei corpi intermedi, di tutte quelle forme associative di rappresentanza organica e di partecipazione che sono il sale della democrazia.

In Italia, così come accade in altre realtà europee, ci sono sacche di ribellismo e di protesta, a volte anche violente. Sono il frutto di una crisi economica e sociale che non ha trovato ancora una ricetta univoca. Ma il ruolo del sindacato di base non è quello di urlare più forte degli altri o di cavalcare tutti i movimenti spontanei che nascono nel nostro paese. Sarebbe troppo riduttivo e anche controproducente. Noi dobbiamo dare risposte concrete ai lavoratori, fare accordi per difendere i posti di lavoro, costruire le condizioni per favorire nuove assunzioni di giovani e donne. Senza fare demagogia e lontano da sterili ed inutili populismi.

 

Questa voce è stata pubblicata in rassegna stampa, SERVIZI AI LAVORATORI e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.