ANCONA: A VILLA IGEA 130 POSTI DI LAVORO A RISCHIO

La storica clinica in un tunnel senza luce. In 130 da ottobre non hanno percepito un centesimo, A.S.La COBAS ha chiesto un incontro all’azienda.rsa22

CRISI finanziaria grave, senza stipendio i 130 dipendenti della casa di curaVilla Igea, al Pinocchio. Il personale – medico, infermieristico, tecnico ed amministrativo – non ricevono   il salario da ottobre.Tra il personale della notissima clinica anconetana, privata e convenzionata con la Regione, serpeggia grande preoccupazione.Preoccupazione in attesa delle rimostranze. per ora l’attività operativa ed assistenziale va avanti senza alcuna interruzione. Molto dipenderà dall’esito di una serie di incontri fisati per l’inizio della prossima settimana. Lunedì, in particolare, potrebbe essere un giorno importante. Salvo rinvii dell’ultima ora, è stata fissata un’assemblea dei lavoratori per decidere gli atteggiamenti da assumere. In fondo non era mai capitato che la clinica fosse costretta, a causa di problemi finanziari, a non pagare gli stipendi. In contemporanea, sempre lunedì, dovrebbe tenersi un importante incontro tra i vertici della struttura sanitaria di via Maggini e i rappresentanti sindacali della A.S.La COBAS SANITA’, interni e territoriali. Intanto è partita una specie di colletta solidale tra i dipendenti per fare fronte ai casi di emergenza.CRONACA di una crisi annunciata. Una crisi finanziaria che rischia di mettere definitivamente in ginocchio una clinica storica di Ancona, che negli anni ha saputo rinnovarsi. Ora, con la crisi della sanità, tra tagli lineari e cure dimagranti, anche la sanità privata/convenzionata si trova in forte difficoltà. Negli ultimi quattro anni al vertice di Villa Igea si sono succeduti ben quattro presidenti (Valazzi, Filipponi, La Rocca e, oggi, Benedetti), con stravolgimenti anche sotto il profilo della guida amministrativa della società. Segnali negativi per affrontare un discorso di conversione dell’offerta sanitaria e, di conseguenza, per un rispetto dei pareggi di bilancio. All’orizzonte la prospettiva, a questo punto non del tutto inverosimile, di una vendita del grosso delle azioni della società ad un nuovo acquirente. 
Bilanci in forte difficoltà, budget sempre più limitati e vecchi contenziosi. Soprattutto quelli con la Regione. Pesante quello legato ai mancati rimborsi per l’attività di ortopedia protesica, roba ormai di una paio di anni fa, ma i cui strascichi sono ancora in corso d’opera. Da una parte, Villa Igea al tempo effettuò i suoi interventi, rutenuti dalla Regione troppi rispetto al budget finanziato per il progetto. Ballano alcuni milioni di euro, soldi che hanno creato una voragine nelle casse della clinica. Di recente un’altra mazzata ha afflitto la casa di cura del Pinocchio. Un altro taglio del budget per l’attività extramoenia della clinica, che ha dovuto fare a meno dei contributi per i pazienti in arrivo da fuori regione per curarsi in forma privata.NEGLI ultimi anni il volto di Villa Igea si è modificato. Nel 2012, su disposizione del Ministero e dell’Agenas, è stato necessario chiudere il punto nascite di Villa Igea, in quanto la clinica non ragiungeva il limite minimo di 500 parti l’anno. Questo, pochi mesi fa, ha prodotto il via alle procedure di licenziamento per due medici e sei ostetriche del reparto. Provvedimento avversato da A.S.La COBAS.Senza dimenticare i tre licenziamenti, allora definitivi, di tre dipendenti nel 2010. L’anno scorso la vecchia dirigenza aveva annunciato un piano di rilancio di Villa Igea, assicurando nuovi servizi e nuovi professionisti. Ora quell’esperienza è già ai posteri. L’ultima polemica ha riguardato, infine, la chiusura del Centro per i pazienti afflitti da disturbi alimentari. Trasferito, per ora solo sula carta, in una struttura sanitaria nel maceratese. 
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